29 listopada 2021 /FP | Family News Service
August Józef Hlond (1881-1948) – Sacerdote cattolico romano, Arcivescovo di Gniezno e Poznań, successivamente Arcivescovo di Gniezno e Varsavia, Primate di Polonia,
Cardinale, venerabile Servo di Dio.
Il Primate Hlond cercò di far rivivere e dinamizzare la vita cattolica nelle sue Arcidiocesi. Nel 1927 fondò la Scuola Sociale Cattolica a Poznań (in seguito ribattezzata Istituto Sociale Cattolico Superiore). Nel 1932 rivolse ai fedeli una lettera per la Quaresima, “Zasady katolicyzmu wobec walki z Bogiem” (Principi del cattolicesimo nei confronti della lotta con Dio), in cui invocava l’apostolato universale. Fondò istituti specializzati, sviluppò associazioni caritative e si occupò di questioni sociali. Nel 1933 eresse l’Istituto Educativo Cattolico a Poznań, e nel 1938 vi fondò anche l’Istituto Superiore di Cultura Religiosa e la Scuola Cattolica di Infermieristica. Tutte queste istituzioni dovevano preparare un’élite cattolica in grado di assumere la leadership a vari livelli della vita sociale. Nel 1934 il fondò l’Istituto Arcidiocesano di Azione Cattolica a Poznań, che ogni anno organizzava un convegno cattolico in una delle città dell’Arcidiocesi. Inoltre, realizzò i dipartimenti parrocchiali della Caritas e istituì il Comitato di Aiuto dei Disoccupati. Si appellò ai fedeli per il sostegno ai poveri e dal proprio reddito, per questo scopo, annualmente stanziava circa 10 mila złoty. Il cardinale Hlond aveva progettato di scrivere una lettera sui problemi sociali, ma nonostante l’annuncio e la preparazione della bozza, il documento non venne realizzato. Fu, invece, autore di altre lettere che ispirarono ambienti cattolici diversi. Nel 1932 pubblicò la lettera pastorale “O chrześcijańskie zasady życia państwowego” (Sui principi cristiani della vita di Stato), in cui presentava la questione morale della vita sociale e politica, mettendo in guardia contro i tentativi di subordinare i cittadini agli obiettivi dello Stato. Pronunciò messaggi radiofonici in occasione del Natale e della Settimana della Misericordia e promosse la pietà mariana. A questo scopo servì, tra l’altro, l’incoronazione delle immagini della Madre di Dio a Święta Góra presso Gostyń (1928), a Borek sul Zdzież (1931) e nella chiesa romanica di Santa Maria della Pace (1934) a lui assegnata a Roma. Nel 1939 incoronò la statua della Signora di Jazłowiec a Jazłowiec.
Il Primate nutriva grandi speranze per l’Azione Cattolica. Attraverso di essa, desiderava attivare il laicato polacco ad un’attività e ad un apostolato più dinamici. Nel 1930 redasse gli statuti per l’Azione Cattolica che Pio XI considerò esemplari. A Poznań fondò l’Istituto Superiore di Azione Cattolica con la guida di: Adolf Bniński – presidente, don Stanisław Bross – direttore e vescovo, Walenty Dymek – assistente ecclesiale. Inoltre avviò l’edizione de “Il Movimento Cattolico”, cioè l’organo ufficiale dell’Azione Cattolica. Grazie a questi sforzi si stava sviluppando con successo il movimento cattolico laico, come fu notato anche dal Primate nella lettera pastorale sull’Azione Cattolica del 1930. Questa organizzazione, agendo su quattro colonne: uomini, donne, ragazzi e ragazze, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale contava circa 750 mila membri. Organizzò riunioni di molte migliaia di persone a Jasna Góra: quella delle donne nel 1936, degli uomini nel 1937 e dei ragazzi nel 1938.
Nel 1933 fondò il Consiglio Sociale presso il Primate di Polonia. Il suo compito era analizzare i problemi sociali attuali e cercare di risolverli alla luce della dottrina sociale cattolica, compresa l’enciclica di Pio XI Quadragesimo anno. Il Consiglio riuniva rappresentanti della scienza e delle attività sociali. Ne facevano parte don Antoni Szymański, rettore dell’Università Cattolica di Lublino e il Rev. Stefan Wyszyński, docente presso il Seminario Teologico Superiore di Włocławek e redattore dell’ “Ateneum Kapłańskie” (Ateneo Sacerdotale).
Negli anni ‘30, il primate Hlond condannò i genocidi degli ebrei. Nella lettera pastorale per la Quaresima del 29 novembre 1936, “O katolickie zasady moralne” (Sui principi morali cattolici), metteva in guardia contro l’antisemitismo importato dall’estero, lo considerava contrario all’etica cattolica. Incoraggiò il sostegno al commercio polacco a scapito di quello ebreo, ma non la distruzione dei negozi e delle merci ebree. Il testo della lettera fu distorto da ambienti ostili alla Chiesa, che portarono a critiche e sospetti di xenofobia e sciovinismo, ma il Primate non cedette agli attacchi. Organizzò e presiedette sistematicamente le sessioni plenarie della Conferenza Episcopale Plenaria e fu membro di diverse commissioni: legale, caritativa, sinodale, nonché della Commissione per l’Azione Cattolica e del Consiglio Episcopale dell’Università Cattolica di Lublino (KUL). Presiedette la commissione in preparazione del sinodo nazionale e giunse alla convocazione del sinodo plenario nel 1936, che, radunatosi a Jasna Góra, sotto la presidenza del nunzio Francesco Marmaggi, unificò le attività della Chiesa in Polonia.
Fino al 1939 il cardinale Hlond consacrò sette vescovi: Arkadiusz Lisiecki, Karol Radoński, Walenty Dymek, Stanisław Adamski, Józef Gawlina, Giuseppe Cognato e Tadeusz Zakrzewski. Rappresentò la Chiesa polacca ai congressi internazionali in Danimarca e Svezia (1929), Cartagine (1930), Irlanda (1932), Vienna (1933), Argentina (1934), Praga (1929 e 1935), Belgio e Francia (1936), Budapest (1930 e 1938). Fu tre volte legato pontificio a latere: nel 1935 al Congresso Eucaristico Nazionale di Lubiana; nel 1937 al Congresso Internazionale di Cristo Re a Poznań; nel 1939 al Congresso Internazionale di Cristo Re a Lubiana. A Poznań organizzò personalmente dei congressi: il Congresso Missionario Internazionale (1927), il Secondo Congresso Tomistico (1934) e il Congresso Internazionale di Cristo Re (1937). A nome della Santa Sede, condusse colloqui con il governo polacco. Fu membro della Congregazione per gli Affari Orientali, dei Sacramenti, dei Riti e in quella per le Università e Seminari. Nel 1939 partecipò al conclave che elesse papa il cardinale Eugenio Pacelli (Pio XII).
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