29 listopada 2021 /FP | Family News Service
August Józef Hlond (1881-1948) – Sacerdote cattolico romano, Arcivescovo di Gniezno e Poznań, successivamente Arcivescovo di Gniezno e Varsavia, Primate di Polonia,
Cardinale, venerabile Servo di Dio.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale trovò il Card. Hlond a Poznań. Su richiesta del governo polacco, nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1939 lasciò Poznań e si recò a Varsavia. Il 5 settembre nella cattedrale di S. Giovanni celebrò una messa per la Patria con la partecipazione di rappresentanti del governo, del Parlamento e del Senato. Tuttavia, non poté più tornare a Poznań. Il 6 settembre si spostò verso est e l’11 settembre raggiunse Krzemieniec, dove il 13 settembre incontrò il nunzio Filippo Cortesi. Nel corso della conversazione fu deciso che il Primate si sarebbe recato a Roma. Il giorno dopo lasciò la Polonia e il 19 settembre raggiunse Roma via Bucarest e Trieste. Il 21 e 30 settembre incontrò Papa Pio XII. Durante le udienze, il Primate informò il Papa sulle conseguenze dell’aggressione nazista contro la Polonia. Aveva intenzione di tornare nel Paese, ma non fu possibile. Il Presidente Ignacy Mościcki vedeva nel cardinale Hlond il suo successore, ma il Primate respinse tale possibilità.
Fino al 9 giugno 1940, il Primate Hlond rimase a Roma e lavorò per la Polonia occupata. Raccolse materiale sulla persecuzione della nazione e della Chiesa, che utilizzò in seguito per scrivere rapporti speciali: Situazione religiosa dell’Arcidiocesi di Gniezno e di Poznań (Roma 1940) e Situazione religiosa delle diocesi di Culm Katowice, Łódź, Płock e Włocławek incorporare al Reich (Londra 1941), informando il pubblico sulle atrocità degli invasori nazisti. Fornì anche protezione spirituale e materiale ai polacchi che vivevano nel Paese e all’estero.
Nel giugno 1940 il Cardinale Hlond si trasferì in Francia e si stabilì a Lourdes, dove abitò con l’Ordinario locale. Da lì rimase in contatto con il paese e il governo di Londra. Da Lourdes condusse un’ampia corrispondenza (circa 10 mila lettere). Scrisse anche una relazione anonima, Défi (Sfida), sulla persecuzione della Chiesa e della nazione polacca sotto l’occupazione nazista. Fu pubblicato nel 1943 sulla rivista clandestina francese “Cahiers du Témoignage Chretien”. Durante la sua distribuzione, il 6 aprile 1943, il card. Hlond si trasferì nell’abbazia benedettina di Hautecombe in Savoia, da dove continuò a intrattenere numerose relazioni diplomatiche.
Il 3 febbraio 1944 il Primate fu arrestato dalla Gestapo e portato a Parigi. Dal 4 febbraio al 4 aprile 1944 fu agli arresti domiciliari. A quel tempo, i tedeschi cercarono di persuaderlo a collaborare e firmare diversi appelli di propaganda indirizzati ai polacchi. Avendo rifiutato di collaborare, il Primate fu trasferito a Bar-le-Duc in Alsazia, dove rimase dal 5 febbraio al 28 giugno 1944.
L’ultimo luogo di internamento del cardinale Hlond fu il monastero di Wiedenbrück in Westfalia. Il 1° aprile 1945 fu liberato dalle truppe americane. Successivamente si recò a Parigi, dove tenne colloqui con i rappresentanti del governo londinese. Dal 24 aprile al 10 luglio 1945 soggiornò a Roma. Si incontrò con Pio XII e l’8 luglio 1945 ricevette da lui, tramite la Segreteria di Stato, poteri straordinari, che poteva esercitare „su tutto il territorio polacco”. Due giorni dopo partì per la Polonia.
Il 20 luglio 1945 il Primate Hlond giunse a Poznań via Firenze, Innsbruck, Monaco, Praga, Kłodzko, Wrocław e Rawicz. Si rese subito conto della situazione nel paese e il 15 agosto prese la decisione di fondare un’organizzazione ecclesiale nei Territori occidentali e settentrionali. Stabilì cinque amministrature apostoliche: a Wrocław, Opole, Gorzów, Olsztyn e Danzica. Nominò amministratori apostolici, che rimasero sacerdoti: Karol Milik (per la Bassa Slesia), Bolesław Kominek (per la Slesia di Opole), Edmund Nowicki (per la regione di Lubuskie, la Pomerania occidentale e la libera Prelatura di Piła), Teodor Bensch (per la Warmia e la Masuria) e Andrzej Wronka (per le diocesi di Danzica e Chełmno). Alla luce del diritto canonico vigente, ciò generò una situazione complicata. Mentre il Cardinale Hlond accettava le dimissioni di don Ferdynand Piątek (vicario capitolare di Breslavia) e di Maximilian Kaller, Ordinario di Warmia, nella Libera Prelatura di Pila il potere era nominalmente ancora esercitato da don Franz Hartz, che era in Germania.
Non riuscì invece a stabilire contatti con il vescovo di Berlino, Konrad von Preysing, a cui era soggetta la terra di Lubuskie e la Pomerania occidentale, mentre Karol Maria Splett, vescovo di Danzica, si trovava in stato di arresto dai comunisti. Ciò provocò una forte disputa ecclesiastica alla quale si unirono i cattolici tedeschi. Il Primate fu anche accusato di sostenere il trasferimento dei tedeschi dai cosiddetti „Territori recuperati”. In questa situazione, la Santa Sede rifiutò di concedere l’ordinazione episcopale agli amministratori apostolici designati dal Primate di Polonia, e quando il 18 febbraio 1946, l’Arcivescovo di Cracovia, Adam Sapieha, fu creato ca
rdinale, furono ritirati i poteri speciali del Card. Hlond dell’8 luglio 1945 e dal giorno 28 febbraio 1946 ne furono concessi di nuovi. Con il loro potere, il Primate assunse la giurisdizione sulle province di Gniezno-Poznań, Vilnius e Varsavia. Le metropoli di Cracovia e Lviv erano subordinate al cardinale Adam Sapieha.
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